“Non credo alla fortuna o alla sfortuna. Dobbiamo migliorare la nostra precisione sotto porta, perché pur creando tanto, è lì che si decide il risultato”. Così Thiago Motta ha commentato la mancanza di concretezza negli ultimi metri. “Se la palla entra, chiudiamo la partita. Se non entra, lasciamo l’avversario in gioco”. Un rischio che si è rivelato concreto, come dimostra l’episodio del pareggio all’ultimo minuto contro il Torino di Sottil, ma anche i gol subiti nei finali contro Cagliari, con Marin, e Lecce, con Rebic, dove gli avversari hanno avuto l’ultima parola.
